Nell'installazione videografica viene raccontata un’identità che si perde e non ha bisogno di trovarsi, che continua a disfarsi e a farsi, proliferando attraverso tutto l’impianto visivo in cui si innestano ciclicamente immagini frammentate e appunti.
“Macchie Mediterranee” si riferisce alla pluralità e ad un modo di costruirsi come soggettività e come corpi che “macchiano” senza ricondursi alla stessa forma.
Il montaggio quindi sottende il tentativo di demistificare l’identità nella sua stabilità e di rendere ambiguo il binarismo natura/cultura: tutto viene risignificato in modo continuo.
BIO: Grace Martella (she/they) nasce nel 2006 a Tiggiano, in provincia di Lecce, nel 2018 comincia ad usare la fotografia come strumento di introspezione e autoconsapevolezza.
La sua ricerca fotografica è una continua indagine intorno all’identità, alla crescita e il territorio; nello specifico fa focus su dinamiche relative alla rappresentazione mainstream del Salento e alla comunità LGBTQIA+.
E’ autrice di percorsi nei quali proliferano numerose assenze e corto-circuiti narrativi.