Nelle opere di Nicola Genco si intrecciano spesso le eredità familiari e artistiche che emergono e si trasformano nel corso della sua ricerca in materiali e tecniche nuove e il suo atelier lo svela poeticamente in ogni suo angolo, mostrandosi come una fantasmatica wunderkammer colma di storia e di sperimentazioni. È qui che prendono vita le sue opere in carta, ferro, ceramica, legno, vetro, o come nel caso dei guerrieri a guardia del Castello di Corigliano, in filo di ferro intrecciato, nervosi fili (citando Pietro Marino), proprio così come venivano realizzati i primi grandi pupi per il carnevale di Putignano negli anni ‘50.
Lavori creati da Genco dialogano con gli elementi architettonici del Castello di Corigliano d’Otranto, senza invaderlo, invisibili ma presenti, passando leggeri nei luoghi, come due sentinelle, testimoni e custodi della cultura e della civiltà persa nell’effimero, e spesso devastante, intervento dell'uomo.