Cecilia Mangini incontra Pier Paolo Pasolini tra il febbraio e il marzo del 1958, mentre si accinge a girare il suo documentario d’esordio, Ignoti alla città, ispirato dal romanzo Ragazzi di vita e girato nelle borgate romane. Cecilia fotografa Pierpaolo nel quartiere di Monteverde Nuovo, dove il poeta e scrittore allora viveva. Dei sedici scatti realizzati, l’autrice ne selezionò sette, ma solo uno venne utilizzato nella rubrica “Il loro primo successo”, che Mangini curava per il popolare settimanale Rotosei. Dopo oltre sessant’anni quei sette scatti, corredati dei documenti di lavorazione dei tre documentari che Cecilia Mangini ha realizzato con la collaborazione di Pasolini (Ignoti alla città, Stendalì - suonano ancora e La canta delle marane) vengono mostrati insieme per la prima volta, testimonianza di un’amicizia e di un sodalizio culturale e umano che già le immagini di quel primo incontro lasciavano intendere. Cecilia racconta l’apertura al mondo di PPP in un video realizzato appositamente per il progetto espositivo.
La mostra comprende la sezione Volti del XX secolo: Chaplin, Fellini, Moravia, Houston, Morante, Perkins, Mangano, Dassin, Zavattini, Pratolini… i volti di artiste e artisti, giornalisti, cineasti, scrittori, attrici e attori fissati dallo sguardo acuto e inarrestabile di Cecilia Mangini che racconta i paesaggi del volto attraverso gli sguardi di grandi protagonisti della vita culturale del XX secolo.
A completare il percorso espositivo un'installazione fotografica dell'artista visiva Alessia Rollo, che rielabora un fotogramma di Stendalì - suonano ancora. L'opera è tratta da Parallel Eyes, un progetto multimediale che nasce dal desiderio di riconsiderare in termini visivi, storici e sociologici l’identità culturale del Sud Italia ed elaborare una narrazione diversa che metta al centro miti, riti e cerimonie.
Ad arricchire la mostra una sezione con la riproduzione di documenti dattiloscritti e manoscritti, appunti di immagini, luoghi e scene di vita che Cecilia Mangini redige dalla prima lettura di Ragazzi di vita per trasferirli in Ignoti alla città, sino alle ultime revisioni apportate alla sceneggiatura de La canta delle marane.
Allestimento a cura di Francesco Maggiore e Efrem Barrotta;
ideazione e realizzazione Archivio Cinema del reale, Erratacorrige, Big Sur, OfficinaVisioni;
con la partecipazione di Alessia Rollo;
in collaborazione con Archivio Cecilia e Lino, Cineteca di Bologna, Gabinetto Vieusseux, Castello Volante di Corigliano d’Otranto.